Non tutte le frequentazioni che abbiamo ci fanno bene.
Ve ne siete mai accorti?
Se siamo ansiosi, ad esempio, può capitare di avvertire una sensazione di disagio in presenza di alcune persone, le quali – magari – ci parlano con particolare foga o ci assillano di domande ogni minuto.
Mi viene in mente una madre che, ogni qualvolta la figlia aveva un malessere, le domandava mille volte: “Come va?”, “Come stai? E’ passato un po’?”.
Col risultato che la figlia stava peggio.
Ci sono persone, amiche o familiari, che noi frequentiamo da anni, senza renderci conto che ci procurano “problemi”.
E come facciamo a scoprirlo?
Non è difficile, basta che “ascoltiamo” i segnali che ci manda quel saggio del nostro corpo.
A me era capitato diversi anni fa di rendermi conto che, dopo un po’ che mi trovavo in compagnia di un’amica, cominciava a dolermi il collo.
Un dolore sempre più acuto, al quale però non avevo mai associato la persona.
Quando lei ha cambiato città e quindi abbiamo smesso di frequentarci, il dolore è scomparso.
Allora ho capito: questa donna, sempre nervosa, tesa, sfogandosi con me non faceva altro che scaricarmi addosso tutti i suoi pesi.
E io me li caricavo sulle spalle, così che il collo si irrigidiva.
Sono tanti i segnali a cui possiamo stare attenti: la nausea, la tensione alle spalle, il mal di testa, di stomaco, di schiena…
L’importante è cominciare a farci caso e a domandarsi:
“Ma questa persona MI FA BENE?”.
E se la risposta finale è NO, valutare di diradare gli incontri o allontanarsi del tutto…
E se non possiamo farne a meno… essere consapevoli che rientrando a casa dopo averla frequentata… avremo un bel dolore o fastidio da qualche parte.