Sono diventata una Life Coach
perché tutte le volte che in vita mia sono riuscita
a raggiungere un nuovo obiettivo
mi sono sentita estremamente felice.
Sono diventata una Life Coach
perché tutte le volte che ho portato gli altri al loro traguardo
ho sentito di essere felice per loro.
Sono diventata una Life Coach
perché ho sempre fatto tutto da sola,
ma mi sarebbe piaciuto ogni tanto
avere un aiuto.
Sono diventata una Life Coach
perché non voglio
che nessuno resti solo e
per questo rinunci al suo sogno.
Credo sinceramente
che solo chi abbia sperimentato
la gioia e il dolore;
solo chi abbia vissuto sulla propria pelle
la perdita (di qualcuno o qualcosa),
la delusione, la rabbia, la frustrazione,
ma anche
il riscatto e la soddisfazione;
solo chi sia caduto e si sia fatto male,
ma abbia imparato a rialzarsi ogni volta;
solo chi abbia già conosciuto molto
di quel mistero che
chiamiamo Vita,
possa davvero diventare LIFE Coach.
Perché le teorie, i metodi, le strategie,
non bastano da soli: rischiano di essere
belle parole studiate nei libri,
ma soltanto parole.
E le parole, per quanto intense,
se non sono supportate dalle esperienze,
possono dare emozioni,
ma non possono “toccare” nel profondo.
Solo se hai vissuto certi sentimenti,
riesci a “sentirli” davvero nelle parole degli altri.
A coglierli nella persona che affianchi in un percorso.
E questo, secondo me,
è ciò che deve saper fare
una brava Life Coach:
ascoltare con “testa, cuore e pelle”,
padroneggiare perfettamente il metodo,
aggiornarsi continuamente
per affiancare al meglio chiunque le chiederà aiuto.