Il problema di cui mi parlano spesso i ragazzi è la paura di affrontare prove e sfide.
Una paura che spesso li blocca e impedisce loro di ottenere il risultato che desiderano.
È il timore di sbagliare, il terrore di fallire, il disagio di essere giudicati.
La soluzione che di solito indichiamo loro è l’impegno: “studia di più” per migliorare i tuoi voti, “allenati di più” nello sport, “esercitati più ore” nel caso suonassero uno strumento o danzassero.
E non è un consiglio sbagliato, ma… Nonostante questo, rendono poco.
Come mai?
Perché si tratta di una “questione mentale”!
Provate a far guardare loro “la difficoltà” che devono affrontare come fosse “un’avventura irripetibile”.
Sì, usate proprio queste parole: avventura irripetibile… E aprirete loro una porta.
Pensate un po’ al significato di queste parole, all’immagine che trasmette e alle emozioni che può suscitare…
La parola “avventura” stimola il desiderio di viverla e questo fa provare “grinta”, coraggio e non paura e resa.
E quando ci dicono che qualcosa è “irripetibile”, sentiamo che è un’occasione speciale, unica, da non perdere.
Ci rendiamo conto che non ci sarà un’altra prova o esperienza identica a quella che dobbiamo e vogliamo affrontare.
La verifica, l’interrogazione, l’esame universitario piuttosto che la gara, il torneo, il concorso sono tutti momenti irripetibili, unici… Ed è questo il bello!
Perciò vale la pena affrontarli con l’animo di un vincente, perché chi si sente così va incontro alla prova con determinazione e non come una vittima sacrificale.
Le difficoltà sono lì per essere superate e vanno affrontate come si fa con le migliori avventure della Vita!