Scrivo e parlo spesso di “autostima”, soprattutto rivolgendomi ai genitori, affinché crescano figli con una buona stima di sé.
E infatti sono tanti i genitori che si preoccupano dell’autostima dei figli, soprattutto quando è scarsa e i figli manifestano per questo una serie di disagi.
L’istinto, perciò, di molti adulti è quello di evitare in tutti i modi di avere un figlio insicuro, timido, che si sente inadeguato, fragile, indifeso…
E per farlo, ricorrono alle lodi, agli incoraggiamenti, ai premi, all’esaltazione di tutto ciò che il figlio fa.
Ma siamo sicuri che questa sia la strada giusta?
Non è che – senza accorgercene – stiamo crescendo un figlio “narcisista”, cioè un figlio che si crede superiore agli altri e che pensa di avere più diritti di tutti?
Vediamo, allora, gli ERRORI che non dobbiamo commettere:
- Non lasciamo che nostro figlio pensi di essere infallibile.
Non illudiamolo! Facciamogli capire che potrà capitare che lui sbagli e che da questo potrà soltanto imparare. Cadere è normale e serve proprio a capire come fare a rialzarsi.
- Paragonarlo sempre agli altri e fargli notare che “lui è migliore”.
Quante volte capita, con le migliori intenzioni, di fare paragoni tra nostro figlio e i suoi coetanei? Questo, però, provoca in lui un forte stress, perché si sente in competizione, non volendo deludere i genitori. Allora cerchiamo di “riconoscere le sue capacità”, ma senza fare paragoni con altri.
- Non mostriamo ai nostri figli di essere incapaci di accettare le critiche (costruttive) che ci vengono mosse dagli altri.
Se le respingiamo perché pretendiamo di avere sempre ragione, anche i nostri figli lo faranno, convincendosi di essere sempre nel giusto. Meglio invece mostrare loro di saper cogliere l’opportunità di una buona critica per cambiare e migliorarci.
- Vantarci di nostro figlio e giustificarlo sempre.
Possiamo essere orgogliosi di lui, ma non per questo prendere sempre le sue difese.
Se ha sbagliato, ha sbagliato: giustificare i suoi comportamenti scorretti per farlo sentire sempre “il migliore” non è educativo.
Dall’altro lato… OK, ha sbagliato: non è il figlio perfetto che credevamo d’avere, ma non c’è nulla di male se di tanto in tanto commette degli errori. L’importante è che impari da essi.
- Quando siamo con lui, criticare gli altri bambini.
Eh, sì, ci sono genitori che fanno pessimi commenti sul compagno di scuola meno dotato, meno intelligente, meno studioso, meno ben vestito del proprio e gli muovono critiche, lo deridono, lo sminuiscono con lo scopo di sottolineare che è inferiore al proprio figlio.
In questo modo trasmettono al figlio una superiorità che in realtà non avrà mai.
Attenzione, allora, genitori! Autostima sì, narcisismo no!