Se chi si relaziona con noi è puntuale, attento e disponibile… tutto va bene: i nostri bisogni vengono ascoltati senza neanche esprimerli.
In questo caso è facile comunicare con l’altro, perché c’è perfetta armonia.
Ma cosa succede se chi deve collaborare con noi non ci ascolta?
Sicuramente ci sentiamo incompresi, arrabbiati, e viviamo un penoso malessere.
Sbraitare non serve a nulla, anzi! A volte fa più danno! E allora…
Come comunicare in modo positivo il nostro disappunto o disagio?
Come riuscire a stare calmi e a non rimuginarci sopra per il resto della giornata?
Come essere soddisfatti per aver fatto presente ciò che ci ha irritati?
Un modo pratico ed efficace c’è!
Mettiamo da parte l’impulsività e impariamo a “costruire” la frase da comunicare, mettendo insieme queste tre parti:
- Quando tu fai così… (spiegare ciò che ci ha dato fastidio)
- Io mi sento… (esprimere l’emozione provata)
- Perché… (spiegare il motivo, la causa per cui ci siamo irritati)
Facciamo degli esempi:
La cena è pronta e l’avete appena servita in tavola. Chiamate vostro figlio, che è in stanza, e lui arriva con 10/15 minuti di ritardo. Al posto di fargli la solita ramanzina, siate molto fermi e brevi:
- Quando tu arrivi in ritardo, dopo che ti ho chiamato più volte
- io mi innervosisco
- perché il cibo si fredda e soprattutto non mangiamo insieme nell’unico pasto che possiamo condividere.
Oppure:
La stanza di vostro figlio è terribilmente in disordine: vestiti sul letto, sulla sedia e per terra, zaino rovesciato e buttato in un angolo, libri e quaderni ovunque, scarpe spaiate in giro per la camera. Gli chiedete di riordinarla prima di sera, ma quando è l’ora di cena, vi accorgete che lui non l’ha fatto.
Al posto di iniettare i vostri occhi di sangue e attaccarlo con le peggiori frasi… respirate e limitatevi a:
- Quando tu non riordini la tua stanza, dopo che te l’ho chiesto
- io mi infurio e mi deprimo
- perché mi fai sentire come una cameriera e per me è una mancanza di rispetto.
E se le scuse di vostro figlio vi sembrano poco sincere o credibili, aggiungete:
- Quando mi rispondi così
- mi innervosisco ancora di più
- perché per me la sincerità è importante.
Ecco! Se strutturerete la frase in questo modo,
potrete spiegare con poche parole il vostro disagio e le vostre emozioni in modo che vengano comprese.
Non dico che sarà semplice, ma è una valida alternativa ai lunghi e inutili discorsi che poi nessuno ascolta, sia che si tratti di un figlio sia che si tratti di un collega, del partner, ecc.
Provateci e fatemi sapere!