Che danni senza la pazienza!
Stress, ritmi serrati e pessima qualità del sonno ci fanno perdere una delle cose più preziose: la pazienza.
Le conseguenze sono ben note: stiamo male con noi stessi, tutto diventa un peso e rischiamo di compromettere i rapporti con gli altri.
E se i “freni” ci sono ancora con gli estranei, con i familiari scattiamo subito.
E allora ecco le liti, gli scontri e l’insofferenza di fronte a comportamenti e difetti con i quali conviviamo da sempre.
Ma se dopo lo “sfogo” ci sentiamo meno carichi e ci pentiamo, le frasi buttate fuori con rabbia e senza pensarci restano e feriscono l’altro che prenderà le distanze da noi, almeno per un po’.
Inutile poi chiedere scusa, se sappiamo già che presto scatteremo di nuovo.
Meglio spendere un po’ di tempo per capire qual è il nostro limite.
Domandarci “Quand’è che poi perdo la pazienza?” (magari quando sono troppo stanco).
E se riusciamo ad essere consapevoli delle cause, allora possiamo regolarci di conseguenza.
Conosco un manager che, quando capisce di essere troppo teso, lungo la strada del rientro a casa si ferma presso un parco e cammina per mezz’ora. Si scarica della tensione eccessiva e arriva a casa con più pazienza verso i figli piccoli e molto vivaci.
Possiamo anche noi trovare un modo per “scaricarci” e guadagnare un po’ di pazienza da regalare alla nostra famiglia.
Ne godranno i nostri familiari, ma anche noi, perché dopo lo stress quotidiano potremo chiuderci nel nostro “nido”, certi di prendere le distanze dal lavoro e quindi di ricaricarci per l’indomani.